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ASL chiude il mercato di piazza Vittorio ma oggi forse riapre.

Dopo la chiusura del mercato di piazza Vittorio, Alfonsi: “Quel mercato deve divenire un gioiello. Non va tenuto in quelle condizioni.“. Campioni: “Voglio capire dove nasce il problema.

Lunedi pomeriggio la ASL ha chiuso il mercato di piazza Vittorio all’Esquilino. Dopo diversi ultimatum agli operatori dei banchi multietnici, la ASL ha deciso di mettere i sigilli per carenze igieniche. La storia è vecchia ed inizia lo scorso marzo, quando l’azienda sanitaria rileva numerose violazioni al regolamento d’giene ed  impone all’associazione di mettere in regola il mercato. Si arriva al 4 ottobre quando i lavori dovevano essere finiti ma gli esercenti chiedono una proroga al 31 ottobre. La Asl nel frattempo il 27 ottobre emette un’ordinanza di chiusura e i vigili urani la eseguono. Agitazione fra gli operatori che temono una notevole perdita economica.  “Siamo felici di avere quel mercato nel rione Esquilino – spiega Sabrina Alfonsi, presidente del municipio I – ma deve diventare un gioiello come Testaccio, non tenuto in quelle condizioni. C’è bisogno che dipartimento riunisca tutti gli operatori per decidere come intervenire“.

Il problema risiede nell’allestimento dei depositi per le merci. Il Comune si rifiuta di firmare l’assunzione di responsabilità per il loro allestimento come richiesto dagli ispettori sanitari al termine dell’ispezione tra i banchi e mette a rischio il futuro del mercato di piazza Vittorio.  Preso atto del diniego del Campidoglio, la cooperativa che riunisce i 133 operatori, pur di riaprire al pubblico, si è trovata costretta ad impegnarsi con la Asl. Ma l’operazione non è di sua competenza: serve un progetto da approvare in fretta in Conferenza dei servizi. Oggi molto probabilmente il mercato sarà riaperto. Ma se tra 180 giorni  non saranno operativi i depositi si rischia una nuova chiusura.

Sebbene il mercato sia di proprietà del Comune, l’assessore al Commercio, Adriano Meloni, sostiene che la questione non è di sua competenza – dichiara l’assessore alle Attività produttive della City, Tatiana Campioni –  il dipartimento si è rifiutato di sottoscrivere l’impegno richiesto dalla Asl e indispensabile per la vita del mercato“.

Ovviamente gli operatori sono ancora in agitazione perché a loro, secondo l’accordo con il Comune, spetta solo la manutenzione ordinaria in cambio di uno scomputo del 90% sulla tassa di occupazione del suolo pubblico. “E’ assurda la latitanza del Comune” affermano.

Tatiana Campioni dal canto suo ha già scritto una lettera all’Assessore comunale Meloni. Chiede che l’assessorato si assuma la responsabilità dell’adeguamento del mercato. “Ai commercianti spetta solo la gestione ordinaria – afferma la Campioni – sebbene la vicenda non sia di competenza municipale mi sono fatta parte attiva nella risoluzione della problematica. Ho chiesto all’assessore un incontro con tutte le parti in causa. E chiedo anche di avere la rendicontazione annuale della gestione dei fondi, il 90% della tassa sul suolo pubblico, impiegati dalla cooperativa Co.Ri.Me, per la manutenzione. Inoltre vorrei visionare tutte le carte del progetto per costruzione dei depositi nei sotterranei del mercato, poi bloccato dalla soprintendenza perché erano stati trovati dei reperti. Voglio capire come nasce il problema e quale era il parere della Asl all’epoca“.

Il problema è che l’amministrazione comunale non ha mai realizzato i depositi per lo stoccaggio delle merci, perché in fase di realizzazione di costruzione, nel 2002, sono stati rivenuti dei reperti archeologici. “La Asl – ha spiegato il consigliere comunale Orlando Corsetti – ha dato disponibilità a riaprire da domani il mercato, ma alla determinazione dirigenziale va allegato un impegno scritto del Comune ad adeguare il mercato convocando una conferenza dei servizi entro i prossimi 180 giorni“.

Insomma una brutta gatta da pelare per l’Amministrazione che deve nei prossimi mesi convocare la conferenza dei servizi e dare il via ai lavori di adeguamento.

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