Chi sono

CHI SONO

Mi chiamo Daniela Spinaci, nata a Roma il 18.01.1963. Sono nata e cresciuta in un rione popolare del centro di Roma, San Saba, dove attualmente vivo. Lavoro nel quartiere Prati dove svolgo la mia professione di avvocato dal 1998. Il 1° Municipio pertanto è un territorio che conosco molto bene e che amo particolarmente.

Provengo da una famiglia di lavoratori da cui ho appreso il senso dell’impegno e della determinazione nella realizzazione degli obiettivi e grazie alla orgogliosa provenienza contadina dei miei nonni, ho ereditato la cultura della tenacia e dedizione.

Il mio impegno in politica nasce dalla voglia di dare un apporto al miglioramento della qualità della vita nel luogo dove vivo e lavoro e alla Città.

Sono stata eletta nel 2016 al Consiglio del Municipio Roma I – Centro Storico ed attualmente ricopro l’incarico di Presidente della Commissione Pari Opportunità, Vice Presidente della Commissione Lavori Pubblici e Ambiente e membro della Commissione Commercio e Attività Produttive.

Nel partito in cui milito, il Partito Democratico, sono membro dell’Assemblea Nazionale e membro della Direzione romana, nonchè membro del Coordinamento Nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche.

Mi piacerebbe lottare affinché il centro di Roma torni ad essere anche dei Romani, oramai afflitti da orde di pullman, di NCC, di turisti “mordi e fuggi” gestiti da accompagnatori senza scrupoli e dai negozi di chincaglierie nonché da bancarelle abusive che vendono oggetti di scarso pregio commerciale.

Mi piacerebbe inoltre poter riportare nel Centro Storico le botteghe degli artigiani ormai scomparse per far posto a locali per la somministrazione tutti uguali. Mi piacerebbe contribuire alla diffusione della cultura per venire incontro alla soddisfazione delle esigenze dei miei concittadini.

Una delle criticità che vorrei affrontare è la carenza di sicurezza nelle aree circostanti la Stazione Termini, il nostro biglietto da visita per i turisti che giungono in Città, che dobbiamo rendere più sicura e fruibile da tutti.Questo ed altro connesso al tema della legalità a me molto caro, oltre a quello della tutela dei diritti che spero di poter realizzare con l’apertura di sportelli per le cittadine ed i cittadini che necessitano di essere orientati nella soluzione di problematiche sociali, soprattutto a quelle legate alla crisi del mondo giovanile e del nucleo familiare.

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Le mie idee per il 1° Municipio

DEGRADO E SICUREZZA

Il tema della sicurezza richiede certamente diversi livelli di intervento. Nei nostri quartieri e rioni, la percezione dell’insicurezza non è tanto legata a fenomeni di criminalità o microͲcriminalità, quanto piuttosto a comportamenti su vasta scala che sottendono una mancanza di regole che genera tale insicurezza. Se riuscissimo a far rispettare le regole che già ci sono, avremmo risolto parte dei problemi. Insieme alla Polizia Locale è necessaria una azione di contrasto ad ogni forma di illegalità. Vanno intraprese pertanto tutte quelle iniziative di concertazione con tutti gli attori (Istituzioni, forze dell’ordine, polizia locale, associazioni di categoria e cittadini) che possano condurre all’adozione di strategie comuni per contrastare i fenomeni di illegalità diffusa attraverso una revisione delle attuali regole.

La rimozione delle sacche di degrado, una corretta illuminazione di tutte le vie del Municipio (in particolare nelle zone limitrofe alla stazione Termini, sono il preludio per ottenere una maggiore sicurezza.

 SCUOLE

Progettare e costruire insieme una comunità armonica e sostenibile, vuol dire farlo partendo dai più piccoli, investendo energie, spazi e professionalità nelle politiche per l’infanzia e per l’educazione.Affrontando i problemi di un’edilizia scolastica vecchia e difficile da riqualificare, con un programma di manutenzione preciso, che parta dalle emergenze per arrivare infine, a una pianificazione almeno annuale, per avere scuole davvero sicure e completamente accessibili.

Mi piacerebbe riattivare il progetto “Scuolabus a Piedi” che ha riscosso un grande successo nel recente passato, permettendo ai genitori di poter programmare meglio i propri tempi di vita e lavoro e dando un buon contributo ad evitare il “traffico da accompagno” davanti alle scuole. Incentivare la presenza dei “nonni vigili” negli orari di ingresso e uscita da scuola. Potenziamento dell’offerta pubblico-privata degli asili nido, anche mediante la sperimentazione e promozione di forme associative di gestione.

Promozione di progetti educativi riguardanti la tutela dell’ambiente, della sostenibilità e della vivibilità nei luoghi di vita: casa, scuola, rione, ecc. con il coinvolgimento di associazioni ambientaliste, consorzi di recupero, Ama e Municipio. Realizzazione del progetto “Scuole aperte”: scuole aperte tutto il giorno per ospitare attività extrascolastiche, associative, sportive, aperte al territorio e alla cittadinanza, ferma restando la disponibilità dei Direttori didattici e la necessaria collaborazione fra Istituti scolastici e Uffici municipali.

CULTURA

Il mio impegno sarà di assicurare il coinvolgimento di tutto il tessuto associativo in ambito culturale per favorire l’emersione e la promozione dell’offerta culturale presente sul territorio e per la creazione, con l’amministrazione, di un luogo comune, aperto e partecipato di indirizzo: il “Tavolo Cultura”. Una stretta relazione con le realtà teatrali, cinematografiche, musicalipresenti sul territorio per la promozione della programmazione, la creazione di eventi culturali, e nuove produzioni che sappiano coinvolgere anche le realtà indipendenti e la promozione di attività legate ad associazioni coristiche e bandistiche per una programmazione organica soprattutto in coincidenza di festività e ricorrenze folkloristiche individuando, eventualmente, nuovi spazi da riqualificare, idonei per la realizzazione di eventi culturali. Serve, inoltre, una forte azione di contrasto al “CultureͲDivide”, ovvero alla difficoltà attuale di accesso e fruizione di una vasta parte della popolazione al bene comune cultura.I motivi di tale esclusione posso derivare da diversi fattori: condizioni economiche, livello d’istruzione, qualità delle infrastrutture,età avanzata o impedimenti fisici.

COMMERCIO

Roma ha un tessuto commerciale complesso, diversificato e attualmente accomunato da una drammatica crisi, che ha portato alla chiusura di moltissime aziende. Nel corso degli anni, il Centro Storico, ha subito profonde trasformazioni nelle funzioni urbanistiche, commerciali e residenziali che lo avevano storicamente caratterizzato; dall’inizio degli anni duemila questo territorio ha vissuto l’avvento della grande distribuzione e l’apertura massiccia di aziende all’ingrosso e delle grandi catene commerciali, nonché delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e similari e di quelle di intrattenimento e svago. Ciò ha comportato, da una parte, la scomparsa o l’espulsione delle attività di vicinato e delle categorie più fragili del commercio (artigiani, aziende a conduzione familiare, ecc.) e, dall’altra l’aumento dei canoni di locazione commerciale (che negli anni ha sollevato anche il tema del rispetto della legalità collegato a probabili operazioni di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite da parte del crimine organizzato) con un aumento dello stato didegrado dovuto alla diffusione dell’abusivismo commerciale e del commercio su area pubblica. Tutto ciò impone una riflessione molto seria sulle iniziative da intraprendere per invertire questa tendenza all’impoverimento e all’omologazione commerciale, per promuovere uno sviluppo economico del centro storico mantenendo in equilibrio le esigenze della popolazione residente e degli operatori economici, recuperando una dimensione di vivibilità intesa come complesso di funzioni, servizi, infrastrutture e tutele che migliorino la qualità della vita sia dei residenti che di coloro che lo frequentano per vari motivi, tenendo conto della peculiarità di questo straordinario territorio di inestimabile valore storico – artistico – culturale.

La nostra iniziativa sarà rivolta a salvaguardare quelle attività di vicinato, botteghe storiche, e laboratori artigiani che svolgono attività indispensabili a salvaguardare la peculiaritàdel territorio e la sua funzione residenziale ed a promuovere le attività compatibili, al fine di mantenere un’immagine appropriata delle caratteristiche e delle vocazioni del Centro storico, favorendo al contempo la conservazione e la piena fruizione dell’area dal punto di vista turistico e culturale. Con tale strategia, si cercherà nel complesso di armonizzare la tutela del territorio, così ricco di beni culturali e di tradizioni, con la valorizzazione della piccola impresa commerciale, che rappresenta l’unità produttiva di base del nostro sistema distributivo e che differenzia l’identità del nostro mercato rispetto a quello degli altri paesi europei. Si renderà altresì necessario regolamentare la presenza di attività che possono produrre degrado ambientale, in termini ad esempio di rumore ed inquinamento acustico, o degrado sociale, di incremento della presenza di criminalità organizzata; attività che, inoltre, possano causare conflitti tra le varie fasce sociali di utenti (residenti, studenti, turisti, ecc.). Sarà’ importante cercare di ripensare ad una diversa utilizzazione delle aree destinate attualmente alle attività culturali e di intrattenimento estive che rappresentano una pressione eccessiva sul Centro storico, che, nelle ore serali e notturne, aumenta sempre più le sue presenze sovraccaricando l’areaoltre i limiti sostenibili.

SERVIZI SOCIALI

Per affrontare il tema delle politiche sociali è necessario partire dalla definizione di una idea e di una cultura dell’intervento sociale che deve caratterizzare una Amministrazione prossima ai cittadini come il Municipio. Fondamentale sarà continuare nell’attuazione degli obiettivi e delle priorità individuati nel Piano Regolatore sociale Municipale, che è stato approvato dopo un’attenta analisi dei bisogni esposti nei tavoli tematici, tenendo sempre presente che le politiche sociali dovranno agire in collaborazione e coordinamento con tutti gli interventi attivati dall’Amministrazione Municipale e dalle altre Amministrazioni Pubbliche. Noi crediamo che il presentarsi di problematiche sociali nuove legate a temi particolarmente presenti nel primo Municipio, come l’invecchiamento della società, la presenza di migranti, la riduzione del tasso di natalità, necessiti di risposte complesse e innovative. Per questo il modello di intervento che deve essere messo al servizio dei cittadini deve spingere ancora di più sulla costruzione da una parte di “piani individuali” di intervento sociale e, dall’altra, di progetti sperimentali volti a rispondere a domande inedite. Questo approccio non può mai essere separato dalla scelta convinta e definitiva di un modello basato su efficienza e ed efficacia dell’intervento, un modello che investe sul monitoraggio dei dati e sulla valutazione dei risultati. Insomma dobbiamo essere consapevoli che ci troviamo di fronte ad un epoca dove la difesa ed il rilancio delle politiche sociali, non considerate come mero intervento ex post o come riduzione del danno, è un metro della definizione della civiltà di una amministrazione nonché un volano per lo sviluppo e il benessere della popolazione. Il Municipio si muoverà nel solco di una idea di politiche sociali come strumento per la promozione del benessere collettivo, per la risposta a domande e bisogni centrali nella vita delle persone, uno strumento per riconoscere diritti fondamentali come per individuarne di nuovi, per costruire una società più includente, multietnica, solidale. Solo partendo da quest’approccio e coinvolgendo tutti gli attori sarà possibile dare vita ad un percorso che possa rispondere sempre meglio alle domande emergenti da una società profondamente trasformata da una lunghissima crisi economica e sociale. Prioritario sarà garantire a tutti i cittadini un pari diritto di accesso ai servizi e l’equità di trattamento, ampliando il progetto dello Sportello di Accoglienza Sociale, effettuato dal Servizio Sociale municipale, con sfera d’intervento anche sull’accoglienza integrata socio – sanitaria in collaborazione con la Asl del territorio. E’ necessario, in primo luogo, assumere in pieno l’idea di una trasversalità concreta dell’intervento sociale. Non è possibile immaginare politiche urbanistiche, di viabilità, di cura del territorio senza valutarne l’impatto sociale. Crediamo, ad esempio,sia necessario disegnare interventi urbanistici tenendo conto della necessità (tra l’altro prevista dalle leggi) dell’abbattimento di ogni barriera architettonica, oppure che sia possibile includere nella definizione di interventi sulla viabilità anche le esigenze dei disabili, dei minori e degli anziani. Uscire insomma dallo “spazio del sociale” per investire in pieno la programmazione sul territorio cercando di misurare l’impatto sociale di ogni scelta.

RIGENERAZIONE URBANA

Sono convinta che debba prevalere il concetto di rigenerazione urbana, che esclude gli interventi di nuova edificazione ed a carattere “speculativo”, e invece punta al riutilizzo, per quanto possibile a fini sociali ed istituzionali, dell’enorme patrimonio pubblico presente sul nostro territorio. Con il processo di dismissione di tale patrimonio, per le amministrazioni locali si aprono possibilità di disporre di spazi importanti come ex caserme o ex Depositi Atac che, in una città ormai satura di cemento e nel suo centro storico, sono una risorsa indispensabile per rispondere all’esigenza di spazi per servizi, spazi di aggregazione sociale o giovanile o forme nuove di imprenditoria.

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