Dall’atto al fatto. La risoluzione n.7 del 2019 di cui sono la prima firmataria, ha visto il voto unanime del Consiglio municipale Roma 1 Centro. Si tratta della risoluzione per aderire al progetto Panchina Rossa, lanciato dagli Stati Generali delle Donne per contrastare la violenza sulle donne e per rendere pubblico il 1522, numero nazionale antiviolenza.
L’atto è diventato fatto, in quanto la panchina rossa verrà inaugurata dal Municipio Roma 1 centro il giorno 6 marzo 2020 alle ore 10,00 nei giardini di Via Lepanto di fronte al Tribunale Civile di Roma, corredata da una targa patrocinata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ed il Comitato Pari Opportunità presso il COA di Roma.
Quale Presidente della Commissione Pari Opportunità del Municipio Roma 1 Centro ho proposto questa risoluzione perchè con la realizzazione delle panchine rosse si vuole mantenere alta l’attenzione sul drammatico fenomeno dei femminicidi e della violenza contro le donne in maniera permanente e quotidiana, stante la drammaticità dei dati che hanno rilevato che quasi 7 milioni di donne italiane hanno subito qualche forma di abuso nella loro vita, dalle violenze domestiche allo stalking, dallo stupro alle violenze verbali.
L’atto estremo di tutto questo è rappresentato dal femminicidio, un reato ancora diffuso ed un problema di proporzioni enormi che necessita di una risposta non solo giudiziaria, ma culturale ed educativa.
Proprio perchè è importante mantenere viva l’attenzione ed indurre una riflessione sul tema anche mediante simboli, come una panchina, quale “monumento” civile di significato immediato abbiamo pensato che i mass-media giocano un ruolo determinante nel dare informazione e visibilità al tragico fenomeno, spesso cadendo in sbagliati stereotipi di genere, fuorvianti da un punto di vista culturale e sociale. Per tale ragione l’iniziativa “Panchine Rosse” si propone di fare informazione in maniera alternativa, andando tra la gente per ricordare che la violenza di genere colpisce tutti i giorni, prevalentemente tra le mura domestiche, ed è in agguato anche nelle donne più vicine a noi, amiche, vicine di casa e parenti.
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