Dopo quasi un anno chiusa dal cantiere, la scalinata Trinità dei Monti torna alla luce con il suo celebre travertino, più splendente di sempre. Il 21 settembre la data del taglio del nastro, con un concerto dell’orchestra di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano e fuochi d’artificio. L’intervento di restauro, lo ricordiamo, fu finanziato dalla maison Bulgari con un costo di 1,5 milioni di euro e partì lo scorso 7 ottobre. Con qualche ritardo, legato ai mancati pagamenti alle maestranze e al conseguente sciopero che ha dilitato i tempi, stavolta ci siamo.
Un traguardo attesissimo, al netto dei timori che l’inaugurazione coincida con un ritorno di caos, bivacco, abusivi. Un incubo per uno tra i monumenti più amati di Roma, da sempre meta di ritrovo per orde di giovani turisti stranieri e di ambulanti abusivi. Sporcizia, mozziconi di sigaretta, lattine di birra abbandonate di notte tra uno scalino e l’altro, insozzano la scalinata. E qualcuno ha lanciato la sua provocazione. Gianni Battistoni, dell’associazione commercianti di via Condotti, ha proposto una cancellata notturna.
“In sè è una provocazione, serve a riportare i riflettori sul problema. Qui il punto non è, ovviamente, chiudere la scalinata, piuttosto regolamentarne questo continuo bivacco. Trinità dei Monti è diventato il punto di ritrovo dei giovani stranieri che vengono e fanno come gli pare. Bevono, mangiano, qualche vandalo addirittura per il puro gusto di oltraggiare l’opera ci fa pure i bisogno, di notte”. Il modello invece potrebbe essere quello di piazza Venezia: sulle scalinate che portano al Milite Ignoto è severamente vietato sedersi, per rispetto alla sacralità del monumento. E di notte una cancellata chiude l’accesso.
A riprendere l’idea anche Paolo Bulgari, che sulle colonne di Repubblica dichiara: “Sono molto preoccupato abbiamo speso tanti soldi per riportarla al suo splendore e se non si mettono regole ben precise, Trinità dei Monti tornerà il bivacco di sempre. Tempo pochi mesi e sarà di nuovo in mano ai “barbari”. Per poi suggerire una possibile ricetta anti incivili: “A Roma non si può immaginare l’ingresso a numero chiuso, come invece potrebbe fare con una certa semplicità Venezia. Ma mettere un cancello o una barriera in plaxiglass non mi sembra un’impresa impossibile. Anzi. E questo non vuol dire ingabbiare la cultura, bensì tutelarla”.
Solo un’idea, ma abbastanza ‘forte’ da sollevare il dibattito. La prima a bocciarla è stata la presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, che piuttosto contro la “barbara” occupazione degli scalini messi a nuovo suggerisce un incremento delle manifestazioni che la sfruttino in altro modo, vedi la distesa di azalee per festeggiare la primavera. Altra idea è suggerita dalla consigliera municipale Pd, Daniele Spinaci. “Dovremmo sfruttare le competenze dei Carabinieri e dei Vigili in congedo per incrementare i controlli. Una cosa è certa, il degrado e il bivacco vanno fermati”. Ma senza barriere. “Non può passare l’idea di chiusura, non è quello che vogliamo”.
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