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Metropolitan – Alfonsi, Spinaci: no ad un nuovo megastore

Il Metropolitan, all’inizio del Tridente su Via del Corso, pare che si trasformerà in un megastore di Benetton. Dal progetto si evince che solo una saletta da 90 posti rimarrà come un simulacro, anzi, un contentino per tacitare le coscienze”. Lo ha comunicato Italia Nostra Roma.

L’edificio, che risale ai primi del ‘900, nel  1911 divenne il Cinema Teatro Americano e poi, nel 1948, dopo la ristrutturazione cambiò nome in Metropolitan. Il cinema era costituito da un’unica sala da 1.600 posti comprendente una platea e due gallerie. Nel 2000 venne completamente demolito e trasformato in multisala.

Prima della chiusura il cinema, che si distingueva per la proiezione di spettacoli in lingua originale in una delle sale, inizò a trovarsi in difficoltà per le mutate esigenze del mercato.

Il progetto presentato dall’Amministrazione Capitolina ha suscitato le immediate reazioni dei vertici del I Municipio:  Siamo convinti che non ci sia bisogno di un nuovo megastore in pieno centro” ha dichiarato la Presidente Sabrina Alfonsi.

L’operazione per la riconversione dell’ex Cinema Metropolitan di Via del Corso in spazio commerciale parte da lontano, ai tempi di Alemanno, ed ora – con la Giunta Raggi – ritorna attuale. Contro questa ipotesi il Primo Municipio si è già espresso chiaramente e in tempi non sospetti, già nel 2015, quando con una specifica mozione il Consiglio municipale chiese il ritiro della proposta di delibera e il riconoscimento del valore storico e artistico dell’edificio. Ma evidentemente in Campidoglio non la pensano così, se hanno deciso di rispolverare il progetto. E non basta nemmeno il fatto che gli oneri urbanistici verrebbero destinati in parte per la riqualificazione dell’ex Cinema Airone, una foglia di fico che non basta a coprire una operazione che rischia di essere puramente speculativa”.

Abbiamo già una concentrazione altissima di attività commerciali” aggiunge la Consigliera Daniela Spinaci, Vice Presidente della Commissione municipale Lavori Pubblici. ”Non vogliamo che il Tridente Mediceo venga ulteriormente congestionato a causa di un nuovo attrattore di traffico. E soprattutto vorremmo che il Municipio venisse coinvolto nel processo decisionale, e non solo essere chiamati a votare inutilmente una delibera quando ormai non c’è più possibilità alcuna di incidere positivamente nella decisione”.

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